«Sono pentito di quello che ho fatto, chiedo scusa alla famiglia della ragazzina»: sono state queste le uniche dichiarazioni rese da Don Michele Mottola in aula davanti Gip, che giovedì scorso lo ha spedito in galera. Il prelato si è poi avvalso della facoltà di non rispondere alle domande del giudice. Il prete di Trentola Ducenta, comune del Casertano, è stato arrestato per aver abusato di una bambina di 10 anni. Il caso era stato raccontato anche durante il programma di Italia 1 Le Iene.
Don Michele è stato vittima
di un vero e proprio agguato da parte del padre della bambina, ha dichiarato il
suo avvocato. «Non voglio fare apparire don Michele Mottola
come una vittima – ha spiegato all’Adnkronos il difensore del prete Antimo
D’Alterio – ma in questo momento è molto provato perché dieci giorni fa è stato
aggredito dal papà della bambina, vittima degli abusi sessuali, sull’asse
mediano nel territorio di Napoli. Gli è stato fatto un vero e proprio agguato.
Episodio che è stato denunciato alla magistratura. È stato speronato con l’auto
e aggredito fisicamente. Solo l’intervento di due motociclisti ha evitato il
peggio. Basta guardare le foto delle auto che abbiamo conservato per capire la
gravità dell’episodio».
Don Michele, lo ricordiamo, a maggio era stato sospeso dal servizio su
decisione del vescovo della Diocesi di Aversa, appena è emersa la
vicenda. Era stata la stessa vittima a confessare gli abusi subiti e ad incastrarlo.
La bambina, infatti, ha registrato con il telefonino le conversazioni private
avute con il sacerdote nella canonica della parrocchia, dove sarebbero avvenute
le molestie.