Ciro Esposito firma “La Cosa, dove porta quest’abisso”, successo al Bolivar
Tra il comico e il grottesco un thriller ambientato a Napoli e spiccatamente partenopeo: “La Cosa, dove porta quest’abisso”, conquista il pubblico napoletano e il primo cittadino presente all’affollato spettacolo pomeridiano del Bolivar, l’accogliente teatro di Materdei.
Un successo firmato dal bravo Ciro Esposito, regista e attore protagonista, al quale va anche il merito di aver riadattato piacevolmente il testo “Il Mostro di Cristian Izzo.
Una nonna cadavere conservata “al fresco” nella vasca da bagno da Arturo (Ciro Esposito) nipote spiantato, da sempre perdente dall’infanzia, proprio come Paperino, separato dalla frizzante Marisol (Cristiana Dell’Anna) spregiudicata sudamericana che naturalizzata napoletana con un’impronta sanguigna che ha trovato certo sostentamento tra le braccia del cugino di lui Ignazio (Ivan Boragine), affidabile e ricco, Paperoga della situazione.
E il quartetto dei presenti sul palco si completa con Lello (Gabriele Rega) l’amico poco sveglio di Arturo, combinaguai. Aleatoria la presenza verbale, giusto uno sprazzo, dei due figlioletti della coppia, confinati altrove e praticamente irraggiungibili a causa de “La Cosa”, entità feroce e assassina che è in agguato in strada a detta della televisione.
Quella televisione che rappresenta pienamente il mostro sacro di verità nell’immaginario collettivo ma, nella realtà simbolo dell’inganno più o meno autorizzato. Altamente condizionante, fino al limite estremo. Tanto che il terrore generato dalle frammentarie notizie trasmesse dalla Tv e le grida d’aiuto di Lello, di colpo stroncate da un agghiacciante ruggito, spingono inevitabilmente Arturo, probabile vincitore di una puntata milionaria, Marisol e Ignazio al suicidio, preferito dai tre a una fine peggiore.
Null’altro che un diabolico trabocchetto e.. Il finale a sorpresa strappa inevitabilmente un lungo applauso da parte del numeroso pubblico, divertito e sollecitato nell’attenzione da una trama efficacemente articolata e altrettanto ben interpretata dagli attori, sicuramente convincenti.
Musiche: Clementino; Fotografia e Grafica: Francesco Fiengo
Per la divertente intervista di Teresa Lucianelli ai protagonisti della commedia clicca qui: http://youtu.be/yJClsLwnN8M